Scopri come portare a tuo vantaggio il colloquio da remoto, acquisendo da subito il rispetto del recruiter e gli estremi per muoverti al meglio.
Colloquio telefonico con un recruiter? Io ho un ottimo rapporto con alcuni selezionatori di Società di Selezione. Sono dei professionisti che quando hanno una posizione mi contattano per verificare il mio interesse e in caso fissarmi un incontro direttamente con il loro cliente.
Ho stabilito con loro una procedura durante il colloquio telefonico molto efficace che permette ad entrambi la massima soddisfazione ed evitare perdite di tempo. A breve ti spiegherò di cosa si tratta in quanto potrebbe favorirti molto nella ricerca di un nuovo lavoro.
Prima però ti racconto una situazione particolare.
Quando i recruiter con cui ho già stabilito una relazione cambiano azienda (uno di loro è stato uno dei miei primi studenti per cui immagina quante volte ha cambiato lavoro) lasciano la lista dei loro contatti a disposizione della Società di Selezione per cui fino ad allora hanno collaborato.
Capita quindi che il recruiter che è subentrato nel ruolo mi chiami per qualche posizione.
So già quello che mi dirà per cui lo lascio partire con la solita filastrocca in cui mi dice che ha una posizione per una importante azienda… che secondo lui ho tutti i requisiti… che vorrebbe organizzare un colloquio telefonico o di persona con me… e mi propone un paio di date.
A questo punto parto con la domanda: quale è l’azienda?
Il professionista non ha problemi a rispondermi. Ha saldamente in mano il cliente con cui c’è un rapporto professionale stabile e di fiducia. Non ha quindi paura che io possa saltare direttamente alla fonte e propormi saltando il suo ruolo di intermediario. Inoltre ci tiene da subito a creare con il candidato un clima di chiarezza e fiducia.
Ben altra cosa accade con chi professionista fa solo finta di esserlo oppure con chi ha difficoltà a creare subito un rapporto di trasparenza e fiducia con chi deve valutare.
Parte con la supercazzola della riservatezza in cui mi dice che il suo cliente non vuol far sapere che sta cercando un nuovo collaboratore, che la procedura della Società di Selezione è di comunicare il nome del loro cliente solo dopo aver verificato l’idoneità del candidato ed altre improbabili motivazioni…
Come faccio a prendere il controllo.
Gli dico che prima di investire il tempo di entrambi per un colloquio ho bisogno di sapere:
- Durata media dell’impiego. Capire tramite LinkedIn se è un’azienda che tende avere buoni e lunghi rapporti con i collaboratori o c’è un sospetto via vai di persone..
- Evoluzione dell’organizzazione. Verificare se l’azienda negli ultimi tempi ha diminuito o aumentato il numero di collaboratori e in quali dipartimenti.
. - Situazione finanziaria. Aziende che improvvisamente spariscono lasciando a casa centinaia di collaboratori, anche neo assunti, sono all’ordine del giorno. Leggendo i loro bilanci su dei servizi online di verifica posso capire se è un’azienda stabile o sull’orlo dell’abisso.
. - Situazioni strane. Ormai c’è di tutto in giro e basta farsi un giro per i motori di ricerca per trovare cose sull’azienda che ti fanno capire che è meglio evitare il rapporto lavorativo.
Insomma, prima di partire con il colloquio telefonico o di persona ho bisogno di sapere il nome dell’azienda esattamente come ho fatto con il suo predecessore. Punto.
Succede una cosa molto particolare…
Il recruiter cambia atteggiamento. Smette di recitare il solito dialogo imparato a memoria (del resto ripete questa operazione decine di volte tutti i giorni) e passa ad una versione molto più attenta.
Capisce che non sta parlando con uno dei tanti, qualcuno che probabilmente non ha neanche troppa fiducia e considerazione di sé stesso. Ha invece scoperto un credibile professionista, qualcuno che merita rispetto. Si crea un equilibrio tra le due parti.
Non basta sventolare qualche informazione generica, deve impegnarsi per fissare un colloquio con il candidato. Qui è il momento in cui lascia parte del controllo della situazione e dice il nome dell’azienda.
Io lo ringrazio per la fiducia e per l’opportunità, lo assicuro che non entrerò in contatto diretto con l’azienda e che subito dopo aver fatto qualche verifica lo contatterò per fissare il colloquio telefonico o di persona.
Saper dimostrare da subito la credibilità è uno dei punti di forza del Metodo Colloquio Diretto sia durante la candidatura che al colloquio. Se non fai questo perderai molte opportunità.
Ultimo consiglio.
Metti in conto che una parte dei recruiter probabilmente non lo farà.
Probabilmente hanno preso un incarico da un’azienda che non conoscono oppure sono figure junior che ancora non hanno acquisito quella professionalità necessaria a svolgere con efficacia il loro lavoro e riconoscere il tuo talento. Oppure tendono a non fidarsi o rispettare le esigenze del prossimo.
Devi decidere tu se vale la pena di insistere o cedere alle loro chiusure.
Come fare?
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Sei super David!! Hai toccato un argomento delicato con grande professionalità e eleganza!!