Che fare se il mobbing ti toglie rispetto e dignità? Cambiare lavoro usando un metodo per risolvere in fretta la situazione
Il mobbing è la causa principale della privazione della dignità umana. Il rispetto della dignità non è fondamentale alla sopravvivenza ma è comunque necessaria per il benessere della persona.
Il mobbing sul lavoro è una forma di terrore psicologico che si innesca ripetute azioni aggressive. Spesso la vittima si vede sottodimensionare, dequalificare, aggredire verbalmente oppure trasferire in ambienti non adatti all’attività professionale.
L’obiettivo è quello di portare la persona alla decisione di dimettersi o di essere spostata altrove in maniera che non possa più partecipare alla vita sociale e professionale dell’azienda.
Come si possono riconoscere queste attività?
Circa il 90% delle attività di mobbing vengono esercitate da chi ricopre una posizione di livello superiore della vittima, solitamente il superiore diretto. Purtroppo a questi spesso si aggiungono i pari grado di chi lo applica.
L’effetto non si limita alla singola vittima.
Spesso anche chi si trova vicino alla persona soggetta al mobbing è in difficoltà. Non può intervenire per aiutare la vittima del mobbing in quanto potrebbe, a sua volta, diventarne bersaglio.
Questa aumenta ancora di più l’effetto del mobbing nei confronti della vittima che si sente ancora più sola e incompresa.
Come capire se ne sei soggetto?
I segnali di allarme sono differenti. Spesso le attività di mobbing raggiungono un livello di guardia solo dopo diverso tempo e a cicli alternati. Spesso vengono confuse con atteggiamenti di generica e comune maleducazione o giustificata da particolari periodi di stress lavorativo.
Pensi che sia solo un periodo strano in azienda invece sei soggetto ad un’azione di mobbing i cui effetti influenzano il tuo stato psicologico e poi quello fisico.
Il tuo ruolo perde progressivamente importanza. Non ti vengono più riconosciute delle responsabilità e spesso il tuo parere non viene neanche ascoltato.
I colleghi cominciano a non dimostrare più rispetto nei tuoi confronti, anche in questioni banali. Sei escluso da qualsiasi decisione e ti vengono assegnate progressivamente attività sempre più di basso profilo.
Nel tempo inizi a manifestare problemi di salute. L’ottimismo sparisce. Scende la fiducia in te stesso e la passione per quel lavoro che prima ti piaceva o che comunque sapevi fartelo piacere. Alla fine perdi la tua stessa dignità personale.
Guarda una mia intervista su questo argomento a Jenny Ubaldo, Life e Career Coach.
I sondaggi condotti in Europa parlano chiaro: il 17 % delle donne e il 15 % degli uomini ha ammesso di essere stato oggetto di qualche forma di mobbing. Il 7 % di tutti i lavoratori inoltre, ammette di avere vissuto una discriminazione. Età e sesso sono tra le più frequenti.
Cosa puoi fare?
Puoi sicuramente intraprendere una battaglia legale per far valere i tuoi diritti. È giusto e comprensibile. Tuttavia devi sempre considerare che le battaglie legali mettono sempre a dura prova l’esistenza di tutti i soggetti coinvolti uscendo anche dal perimetro lavorativo e coinvolgendo anche l’ambiente familiare.
La migliore strada è cambiare lavoro.
Non sai se e quando il mobbing potrebbe entrare a far parte e stravolgere la tua vita. Devi quindi prepararti imparando un metodo efficace per trovare lavoro prima che gli effetti di questa pericolosa situazione possano nuocerti.
Condivido molto ciò che hai scritto e anche ciò che viene detto nel video da Jenny Ubaldo. Riporto la frase che disse anni fa il mio mentore:”Mobbying e bullying sono due facce della stessa medaglia.